domenica 25 settembre 2016

Gnocchi di patate su crema al Castelmagno, nocciole tostate e petali di zucca




Gli Gnocchi.
Ecco chi sono i protagonisti di questa 59esima sfida dell' Mtchallenge.
Annarita li ha scelti, ce li ha spiegati, ce li ha insegnati, Annarita ci ha preso per mano e accompagnato alla scoperta di un mondo fatto di patate, di cotture diverse, di possibili condimenti, di accostamenti magici.
Chissà se quando lo ha fatto sapeva che in cambio avrebbe ricevuto come regalo il contenuto dei cassetti della memoria di così tante persone, chissà se intuiva davvero il carico emotivo che lega questo piatto alla tradizione italiana e con lei ad infinite varianti fatte di tradizioni familiari. 
Così nei loro post i partecipanti di questa incredibile sfida hanno ribaltato la situazione, preso per mano Annarita e portata alla scoperta di un sottobosco magico fatto di sentimenti, di gesti sapienti rubati alle donne della propria casa, di pensieri rivolti a chi si ama ancora nonostante sia ormai lontano; un sottobosco d'amore talvolta orientato a mantenere intatta la tradizione, in altri casi fattosi trampolino di lancio per l'innovazione, per la rivisitazione. Una meraviglia.
E qui, per me, per il mio modo sentimentale di vivere la cucina sempre, mio malgrado ,legato alla tradizione sia quando l'abbraccio che quando la rinnego, per me che non riesco a maneggiare il cibo a prescindere dagli affetti gli gnocchi sono...il vuoto cosmico!
Mannaggia a te, adorata Annarita, gli gnocchi sono la totale assenza di ricordo, nessuna nonna, zia, mamma, babbo che li prepari, niente mani sapienti, niente profumi del cuore a cui collegarli, niente pranzi della Domenica su cui struggermi! Soltanto un ottimo primo piatto, soltanto comprati, artigianali, di buona qualità, sia mai, ma come cucinarli con amore senza un amore o un odio da cui partire?
Allora, complice il fatto che ultimamente in questa casa dormono tutti quando io non dormo e sono tutti svegli quando invece vorrei dormire, mi sono ritrovata vittima di una pippa spaziale, che elegantemente chiamerò riflessione profonda, sulla libertà. 
Su quanto sia difficile a volte gestire la libertà perchè non è mica semplice costruirsi una propria strada se non ce n'è una da abbandonare, modificare un sapore se non ce n'è uno da cui partire, creare un sentimento dal nulla.
Nascono così i miei gnocchi e diventano catartici via via che li preparo.
Cuocendo le patate sotto sale perchè è un tipo di cottura che ho scoperto da sola tempo fa per fare il purè quando ho iniziato ad approcciarmi più seriamente alla cucina, un tipo di cottura che nessuno in casa mia usava, ho sentito la libertà che si sperimenta da figli quando ci allontaniamo dai modi di fare dei nostri genitori e scegliendo di condirli con una fonduta di formaggio che tanto io amo quanto mia figlia odia mi sono sentita libera da quella me stessa madre che cede sempre il boccone migliore al suo amore più grande, 
Libera dall'obbligo di fare presto perchè non ho mai abbastanza tempo in questo periodo ho scelto di non comprare le nocciole nè la zucca ma di lasciare figlie e commissioni all'occupante lato dx del letto, incurante, per questa volta, della sua stanchezza e curandomi della mia invece sono andata direttamente a coglierle da un amico e mi sono concessa anche il lusso di un bicchiere di birra fresca e quattro chiacchiere.
Libera anche dal desiderio di essere libera ho preparato i miei gnocchi che sono classici eppure, per me, sono stati una vera novità. Fino a ieri, ora potranno essere qualcosa di più: una tradizione da tramandare, se domani qualcuno vorrà raccoglierla.
Grazie Annarita, grazie Mtc. Sempre!

lunedì 19 settembre 2016

Volete cambiare la vostra idea di gnocco?
Volete ampliare i vostri orizzonti in fatto di patate(no,non è un doppio senso)?
Volete sognare a nordica Svezia?
Ma soprattutto volete sapere che cavolo è il Paltschwimeel?
La risposta la trovate sempre qui stavolta con i miei Pitepalt svedesi per il tema del mese di Settembre dell' Mtchallenge
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