" Stavolta siamo vicini a casa, per fortuna.
Qui è ancora magicamente possibile trovare ciò che serve.
E poi impastare non mi spaventa, anzi mi piace proprio.
Questo pensava la ragazza- la donna, pensava la donna- sottolineò repentinamente la voce fuori campo.
Questa storia inizia male, pensò allora la ragazza- ancora? ho detto la donna-.
Questa storia sarebbe stata più bella senza voce fuori campo,disse allora la ragazza accettando pazientemente di essere diventata donna contro il suo volere.
Comunque per esserci c' era tutto, la sfida poteva ancora una volta essere affrontata, riprese a riflettere la donna e solo in quell'istante si accorse che un ticchettio noioso la stava distraendo; provava un leggero ma profondo fastidio e certo erano le lancette dell'orologio appeso al muro che lo stavano provocando.
Poco male, si disse, ora lo tolgo dal muro, butto le pile e così lui si ferma e posso fare ciò che voglio.
Detto fatto, niente più ticchettio e la donna tornò in un baleno ai suoi pensieri; doveva pensare a come valorizzare un piatto magico, il piatto di una terra così vicina alla sua e che lei tanto amava.
-L'orologio lo puoi anche fermare, ma il tempo non si ferma e purtroppo questa volta non ne hai molto, sarebbe bene che tu ti concentrassi sulle altre cose che devi fare in questo momento- di nuovo la voce fuoricampo interruppe il filo dei suoi pensieri e pur essendo tanto composta le risuonò alle orecchie in modo davvero odioso.
La storia è mia, ribattè lei, e se dico che alla fine posso farcela significa che alla fine ce la farò!
-Brava, e determinata, ma gli ostacoli sono tanti, ti manca il tempo; il tempo di andare a prendere i famosi ingredienti a km 0, il tempo di ripulire casa dopo aver impastato, cucinato e fotografato e poi c'è il mostro da battere, il mostro a tre teste da uccidere. non credo proprio che tu possa farcela da sola- disse, la voce con un tono fintamente dispiaciuto e fortemente saccente.
Ha ragione, davvero ragione, ammise la nostra eroina; il mostro a tre teste dei doveri mensili era veramente grosso e faceva paura ma lei aveva un arma nascosta, un asso nella manica: aveva dalla sua parte un principe guerriero, paladino della giustizia, sempre pronto a montare in sella al cavallo, raggiungerla in ogni dove e sguainere la spada per venirle in soccorso.
Aveva il "Principe Amicizia" dalla sua, poteva ancora farcela.
Il Principe Amicizia arrivò in suo aiuto ancor prima che lei lo chiamasse perchè aveva il potere magico della lettura del pensiero e perciò poteva leggere nella mente di lei e capire quando era in difficoltà, senza che fosse lei a dirglielo.
Le si materializzò davanti e le disse di seguirlo, di non preoccuparsi del tempo per la spesa perchè lui conosceva tutti i contadini buoni del regno e, tra un'impresa e l'altra, avrebbe trovato il tempo di andare a prendere il necessario, che se poteva aiutarla in cucina l'avrebbe fatto con gioia e anche che aveva un castello grande dove lei avrebbe potuto cucinare senza preoccuparsi nemmeno un per attimo del tempo che avrebbe richiesto pulire perchè a pulire ci avrebbe pensato lui.
E che principe è se non ha una servitù che fa la spesa e che pulisce al posto suo?! obiettò la maledetta voce.
Stavolta la donna la zittì definitivamente: è il Principe Amicizia, e può tutto perchè c ha un monte di poteri magici!
Così passarono alcuni giorni, nei quali la donna, con attacchi mirati e costanti offensive, riuscì a frantumare il mostro a tre teste dei doveri mensili, anche grazie al Magico Fluido Infondi Fiducia che il principe le aveva consegnato prima di darle appuntamento per la settimana successiva.
Giunto dunque il gran giorno la donna si incamminò verso la dimora del Principe, sapendo bene che il viaggio non sarebbe stato lungo perchè anche il castello era a km o, e mentre copriva a grandi passi la distanza che la separava dal suo paladino, pensò che in tanti anni che conosceva il Principe Amicizia lui non le aveva mai, ma proprio mai, negato il suo aiuto. Anche nei momenti più bui, anche nei più difficili lui era stato al suo fianco, senza paura e con amore.
Sono proprio fortunata,sentenziò mentre suonava il campanello.
Il Principe Amicizia le aprì la porta sorridente e senza la sua armatura si vedeva bene che non era un uomo ma una ragazza: la solita che le sedeva accanto nel banco di scuola tanti anni prima e che poteva trasformarsi all' occorrenza nel Principe Amicizia pronto a sguainare la spada e a salvarla proprio come aveva fatto anche stavolta!"
Il risultato di questa storia è stata la realizzazione di due tipi di Pici: Pici al ragù bianco di coniglio con agrumi e granella di frutta secca e Pici alle pere e parmigiano.
Ps. le foto dei secondi sono in piccolo in fondo.
Ringrazio con tutta me stessa l'MTC e Patty per avermi permesso questa volta di confrontarmi con un piatto della tradizione della mia Toscana, piatto che conoscevo molto bene ma che non avevo mai provato a fare!
Per la realizzazione dei Pici ho seguito tutti le meravigliose indicazioni di Patty, perciò copio e incollo di seguito.
"Per i Pici - 4 persone:
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro impasto per essere morbido e malleabile.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno. Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità"
Ora i miei condimenti:
Ora i miei condimenti:
mezzo coniglio
succo di due arance
scorza di una arancia
pistacchi e mandorle (secondo il gusto)
mezza carota
una costa di sedano
porro
sale qb
pepe qb
olio evo qb
un bicchiere di vino bianco (possibilmente di buona qualità)
2 cucchiai di panna liquida
mazzetto di erbe aromatiche (salvia e rosmarino)
Per prima cosa ho disossato il coniglio, ho fatto tostare in pentola le ossa con il mazzetto di erbe aromatiche, il bicchiere di vino e, dopo aver fatto sfumare quest'ultimo, ho aggiunto un bicchiere di acqua e il succo di un'arancia. Ho salato.
In questo modo ho ottenuto il brodo per 'tirare sù' il ragù.
Nel frattempo ho battuto a coltello la polpa del coniglio, in una pentola dai bordi alti e dal fondo spesso ho soffritto con un pò di olio evo qualche fettina di porro, la carota e il sedano tritati e vi ho fatto rosolare a fuoco alto il coniglio per pochi minuti. Ho salato.
A questo punto ho aggiunto gradualmente il brodo e altro succo di arancia alternandoli e ho portato il ragù a cottura. Per ottenere una consistenza degna di un ragù c'è voluta più o meno un oretta.
Mentre questo cuoceva ho cotto anche i Pici, in abbondante acqua salata, e una volta pronti li ho fatti saltare nel ragù bianco di coniglio aggiungendo anche i due cucchiai di panna liquida.
Ho guarnito il tutto con una granella di frutta secca, che avevo precedentemente preparato tritando pistacchi e mandorle, e con la scorza di un'arancia tagliata a listarelle fini.
Per i Pici con pere e parmigiano reggiano:
una pera bella grossa
200 g di parmigiano reggiano
uno spicchio d'aglio
2 cucchiai di aceto balsamico tradizionale di Modena
30 g di burro
sale qb
pepe qb
Ho tagliato la pera a tocchetti, lasciandone due fettine a rondelle per guarnire successivamente i piatti.
Ho fatto sciogliere il burro in una padella con lo spicchio d'aglio in camicia e appena questo ha iniziato a soffriggere leggermente vi ho aggiunto le pere e le ho fatte saltare, ho sfumato il tutto con l'aceto balsamico, ho salato e pepato e ho spento la fiamma.
Nel frattempo ho cotto i Pici in abbondante acqua salata e una volta pronti li ho fatti mantecare velocemente in padella con le pere e il parmigiano reggiano che avevo precedentemente grattugiato. Ho impiattato il tutto usando le rondelle di pere come guarnizione.
Francesca, intanto benvenuta ufficialmente come blogger all'mtc. E poi, torno dopo, perchè sono stra incasinata, con le ultime ricette da istemare e tutto il resto. Ma il tuo post merita del tempo "buono", nn i tre minuti di corsa che potrei dedicarti ora. Per cui, a dopo- e grazie!
RispondiEliminaGrazie a te, a voi dell'MTC.
EliminaE passa quando vuoi, il mio piccolo blog amatoriale ne sará felice come lo sono io!
brava e benvenuta a bordo!! mi piace molto il ragù di coniglio
RispondiEliminacris
Ciao! E grazie mille per essere passata di qua a darmi il benvenuto! Il ragù di coniglio con i Pici é piaciuto molto anche a me.
EliminaAllora, ero passata ieri sera ma avevo visto che il racconto era lunghetto e non volendo saltarlo piedi pari, ho rimandato a questa mattina.
RispondiEliminaCaffè fumante e si inizia l’avventura. Che bello scoprire che il principe Amicizia è una ragazza! Una tua cara amica, con cui hai condiviso tanto (tutto?) e che sa esattamente chi sei e ciò di cui hai bisogno. E aver questa amicizia è già una ricchezza da.. principe! Una cosa che ti dà forza, che ti sostiene nei momenti difficili.. e ti aiuta pure a sconfiggere i mostri mensili (ciclo compreso? )
Comunque sicuramente ti ha dato un po’ di quella sicurezza che ti mancava, e con quella sei riuscita a realizzare due ricette fantastiche.
La prima mi ha stupito per l’abbinamento coniglio e frutta secca, e quel tocco di arancia che dà freschezza al tutto. La seconda ha sfondato una porta aperta, dici Parmigiano e mi brillano gli occhi. Dici Parmigiano con le pere e mi servono i sali per rinvenire.. :-)
Bravissima Francy!
E complimenti per il tuo blog! Domanda: perché l’hai chiamato 121 gradi?
Bacioni
Francy
Ciao Francy! Sono davvero contenta che tu mi abbia lasciato un commento, mi fa sempre molto piacere leggere le tue parole così belle, Grazie! La scelta del nome 121 gradi é dettata dal fatto che a 121 gradi si ottiene lo sciroppo di zucchero(una delle mie preparazioni preferite) e mi é piaciuta l'idea di unire qualche numero in unblog che essendo mio avrá sicuramente piú parole che numeri! Un bacio!!!
EliminaMi sono molto divertita a leggere la tua storia, piena di ironia e situazioni in cui ci imbattiamo tutte quante e che vorremmo disperatamente superare grazie all'aiuto di un Principe Amico (che se è poi un'amica, ancora meglio!).
RispondiEliminaEntrambe le tue ricette sono favolose. Parlano di una persona che ama la cucina, che ama i contrasti, che si diverte a giocare con i sapori e che sa padroneggiare certe tecniche. Sono davvero felice che tu sia entrata in questo bel gruppo di amiche appassionate. Troverai tante principesse dell'Amicizia, garantito. Un forte abbraccio, Pat
Grazie Patty, mi fa immensamente piacere che tu sia passata a lasciarmi questo commento.
EliminaSono falice che la storia ti abbia divertito e non ti nascondo che mi sono divertitá anch io a scriverla, la tua ricetta dei Pici, poi,l ho trovata splendida come tutto il tuo post, in realtá!
Li rifarò spesso perché mi sono piaciuti proprio tanto!
Sono onorata di essere entrata a far parte di questo gruppo di appassionate, meravigliose donne.
Un abbraccio anche a te!
Ma davvero hai cominciato l'MTC dalla sfida dei pici? Sono io che ti ho tenuto a battesimo?
EliminaQuesta cosa non la ricordavo ed in questo particolare momento mi riempie il cuore di gioia e di orgoglio. Sincero, palpitante, caldo.
Grazie Franci per avermelo ricordato. Sono piccole cose che rendono migliore la giornata.
Ti stringo tesoro bello.
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