venerdì 17 marzo 2023

BLACKBERRY, ORANGE AND ORANGE BLOSSOM CLAFOUTIS, un dolce delizioso




Il libro di questa settimana per il progetto Cook my Books è semplicemente fantastico, si chiama THE LITTLE CITRUS COOKBOOK ed è stato scritto da CATHERINE PHIPPS.

Io, appassionata di agrumi, sempre alla ricerca di nuove ricette in cui poterli impiegare e gustare l'ho subito amato. Ho provato svariate ricette e questa di un clafoutis diverso, nel quale arancia e more formano un connubio delizioso ha catturato il palato di tutti in casa.

La particolarità di usare scorza di arancia essiccata tra gli ingredienti fa davvero la differenza e mi permetto di dire che averne una scorta in casa fa molto ed è scelta intelligente perchè si tratta di un ingrediente che diventa, così trattato, molto versatile.

E' un dolce semplice, buonissimo e seducente.


Ingredienti

per la scorza di arancia essiccata

zeste di 2 arance fresche e non trattate( probabilmente otterrete più zeste essiccate del necessario, conservate l'eccedenza in un barattolo a chiusura ermetica con zucchero semolato)

per la teglia da portata

15 g di zucchero semolato

15 g di scorza essiccata e polverizzata

30 g di burro morbido

per le more

300 g di more fresche

15 g di zucchero super fine

15 ml di creme de mùre

per l'impasto

60 g di farina 00

50 g di zucchero superfine

200 ml di latte + 1 cucchiaio

50 ml di panna liquida

1 cucchiaio di scorza d'arancia grattugiata

30 g di burro fuso

1 pizzico di sale

1 cucchiaio di essenza di fiori d'arancia

2 cucchiai di Grand Marnier

2 uova fresche

finitura

2 cucchiai di zucchero a velo

2 cucchiai di scorza essiccata e polverizzata

realizzazione

Preparate la scorza essiccata mettendo le zeste su una gratella da forno coperta di carta da forno e lasciatele in forno tra 100° e 200° fino a completa asciugatura( ci vorrà un tempo compreso tra 30 minuti e 3 ore in base al forno) se avete molto tempo a vostra disposizione dopo lasciate ancora le scorzette essiccate in un panno vicino a una fonte di calore a finire l'asciugatura all'aria. Una volta pronte conservatele in un contenitore a chiusura ermetica al buio.

Preparate le more ricoprendole con la creme de mùre e lo zucchero, mischiate, coprite e fate insaporire per un'ora.

Cospargete con il burro morbido il fondo di una pirofila da forno poco profonda; mescolate la scorza di arancia e lo zucchero semolato e la scorza d'arancia essiccata e successivamente polverizzata.

In una terrina a parte mischiate tutti gli ingredienti secchi necessari per preparare l'impasto del clafoutis, farina, zucchero, sale e mescolate con una frusta rapidamente. In un'altra invece unite tutti i liquidi, latte, panna, burro fuso, liquore, succo e scorza dell'arancia.

Fate una fontana al centro del mix secco e rompeteci dentro le uova poi mescolate e aggiungete, lavorando con la frusta, tutta la miscela liquida.

A questo punto riprendete la vostra pirofila pronta e distribuite con cura tutte le vostre more sul fondo, facendo attenzione che sia ben coperto; versate l'impasto( una sorta di pastella densa) sopra le more e fate cuocere in forno, precedentemente riscaldato a 180°/185° per circa 20\ 25 minuti.

Il clafoutis sarà pronto quando il suo aspetto risulterà leggermente dorato e gonfio e la sua parte centrale ancora leggermente tremolante. Fate raffreddare poi spolverate l'intera superficie del dolce con lo zucchero a velo e la polvere di scorza essiccata, si può accompagnare con panna liquida leggermente montata.





martedì 14 febbraio 2023

CHOCOLATE HAZELNUT CAKE




 Oops!... I did It Again.

Ebbene sì, l'ho fatto di nuovo: sono tornata in questa "casetta virtuale" con la voglia e l'entusiasmo per la cucina e per le parole curati e rinvigoriti. 

Dopo un lungo silenzio però non ho, ancora, troppa voglia di urlare perciò con pazienza mi siederò ed aspetterò che le parole tornino pian piano ... lo farò, per certo, gustandomi una gran bella fetta di torta al cioccolato e nocciole!

Questa meraviglia, questa bontà assoluta l'ho preparata grazie ad un progetto speciale "Cook my books" che prende vita grazie ad un gruppo di amiche appassionate di cucina, parole, fotografia e libri. Dopo una  pausa lunga quasi quanto un'altra vita, torno a divertirmi anche qui sopra, a mettermi in gioco a caccia di nuove ricette da testare e condividere; di nuovi libri di cucina da amare e consumare.

La CHOCOLATE HAZELNUT CAKE che trovate qui è tratta dal libro BUTTER di JAMES MARTIN, un testo veramente invitante che ci propone una serie di ricette sia dolci che salate il cui protagonista principale è proprio il Sig. Burro e su di lei c'è poco da dire se non che è una torta tanto semplice da realizzare quanto speciale...può sembrare un torta al cioccolato come tante ma la sua struttura interna, umida e ricca, assieme al matrimonio felice che si compie nella copertura tra le nocciole e il cioccolato fondente la rendono una delle migliori torte provate a base di cioccolato.

CHOCOLATE HAZELNUT CAKE

per la torta

200 g di burro ammorbido, più ulteriore per imburrare la teglia

200 g di zucchero semolato

4 uova

150 g di farina già addizionata con lievito (in caso non la si riuscisse a reperire 150 g di farina 00 + 2 cucchiaini da tè di baking powder)

50 g di cacao in polvere amaro

per la copertura

300 g di cioccolato fondente sciolto di ottima qualità

200 g di burro ammorbidito

100 g di zucchero a velo

75 ml di panna, meglio se del tipo più ricco la double cream da noi purtroppo di raro reperimento(vedi note)

50 g di nocciole tostate e spezzettate grossolanamente


Riscaldate il forno a 160° modalità ventilata e preparate un teglia rotonda con diametro 20 cm imburrandola e rivestendola con carta forno.

In planetaria o amano con l'aiuto di una frusta montate il burro morbido assieme allo zucchero fino a quando risultano gonfi poi aggiungete un uovo alla volta, facendo attenzione a che via via siano ben amalgamati. Aggiungete ora la farina e il cacao setacciati ( se la farina non è autolievitante unite il lievito in questa fase alle polveri) al composto e fate cuocere in forno  caldo per 35/40 minuti. Una volta cotta la torta(fate sempre la prova stecchino, deve risultare cotta ma non secca) fatela raffreddare per una ventina di minuti poi sformatela, tagliatela orizzontalmente a metà e tenete da parte.

A questo punto unite cioccolato fuso, burro morbido e zucchero a velo e montate bene il tutto per almeno 8/10 minuti; unite ora la panna e mixate ancora. Farcite con metà di questa deliziosa crema al cioccolato la torta; infine ricopritela con la ganache montata restante e spolverizzate il tutto di granella di nocciole e nocciole tostate.

Note: se non si trova la doppia panna e non la si vuol sostituire con semplice panna liquida si può provare a realizzare un prodotto più simile aggiungendo al quantitativo della panna una parte di burro fuso freddo alla panna liquida, mischiarli bene insieme e far riposare almeno una notte. Per ottenere 250 ml di double cream si possono usare 190 ml di latte intero e 75 ml di burro fuso.







CHOCOLATE HAZELNUT CAKE

CHOCOLATE HAZELNUT CAKE

venerdì 27 novembre 2020

Biscotti per il Club del 27


 Vorrei poter dire che sono tornata e sono tornata alla grande. Purtroppo non è così, tornerò in maniera forte e entusiasta a scrivere e cucinare per questo mio blog, sciagurato e trascurato angolo di vita, quando sarò pronta, intanto un timido ritorno per il Club del 27. 
In qualche modo sentivo di non poter mancare stavolta, l'iniziativa è bellissima: scambiarsi non solo virtualmente ma anche fisicamente ricette di biscotti e biscotti stessi, per sentirsi più vicini nel periodo che ci accompagna verso Natale.

Per sentirsi vicini e parte di un insieme in un anno così complesso come questo in cui non è possibile stringere, abbracciare, condividere la vita con gli amici vicini e con quelli lontani.

Ci scambiamo biscotti come fossero carezze e abbracci, le più sentite e le più dolci.

A me tutto questo è arrivato da un'amica meravigliosa, una persona con la quale anche nella lontananza imposta ho condiviso e continuo a condividere la mia vita e la passione per la cucina.

Grazie Manuela per i tuo biscotti della fortuna; deliziosi e preziosi scrigni pieni di gusto, grazie per aver dedicato tempo anche allo scrivere i bigliettini interni. Le mie figlie hanno mangiato tutti i biscotti in meno di 48 ore e insieme abbiamo letto e appeso per la casa i bigliettini che tu hai donato a noi senza risparmiarti in niente. 

I miei biscotti, invece sono arrivati fino in Piemonte, da Camilla, giovanissima e bravissima blogger appassionata di cucina come tutti noi del Club. 

Il blog di Camilla, La Cascata dei Sapori, è un angolo di meraviglie tutto da scoprire; lì si respirano freschezza, creatività, sperimentazione e al tempo stesso amore per la natura, per i suoi doni e per il territorio.

I biscotti che ho preparato per lei sono semplici e gustosi, perfetti per chi ama il gusto tipicamente natalizio che si sprigiona nel matrimonio tra frutta secca e cannella. La ricetta è tratta dal settimanale Mag di Mtchallenge, realizzata da AnnaLaura Mattesini, la trovate insieme a tutte le altre in questo speciale dedicato ai biscotti di Natale.


Snowbolls alle noci e cannella

150 g di zucchero a velo

2 cucchiaini di cannella in polvere

200 g di burro morbido non salato

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

½ cucchiaino di sale marino fine

100 g di noci pecan( o altra tipologia,io noci di Sorrento)

350 g di farina 00

 

Riscaldate il forno a 180 °C statico, o 160 °C ventilato e coprite le teglie con carta da forno.

Setacciate 75 g di zucchero a velo e cannella in una terrina, aggiungete il burro, la vaniglia e il sale. Miscelate con un mixer fino ad ottenere una crema soffice.

Tritate grossolanamente le noci e aggiungetele al resto dell’impasto insieme alla farina.

Arrotolate le palline con un diametro di circa 2,5 cm e posizionatele sulle teglie rivestite, leggermente distanziate.

Ne otterrete circa 35/40.

Cuocete per 15/20 minuti o fino a quando l’esterno inizia a dorarsi.  




Raffreddate per 5 minuti su un vassoio.

Nel frattempo, mettete il ​​restante zucchero a velo in una ciotola o in una busta per alimenti. Mentre i biscotti sono ancora abbastanza caldi, mettetene 3 o 4 alla volta alla ciotola e mescolate delicatamente per ricoprirli di zucchero a velo. Utilizzate due forchette per sollevarle e trasferirle su una gratella a raffreddare.

Una volta raffreddate, ricopritele nuovamente di zucchero a velo per ottenere un rivestimento più spesso.

lunedì 6 gennaio 2020

Pici al ragù per il mio Mtcstory



Questo blog non sarebbe mai nato senza Mtc, allo stesso modo non avrei mai conosciuto alcuni dei mie affetti più tenaci e autentici senza Mtc e certamente io non sarei nè la cuoca, nè la persona che sono oggi senza Mtc.
Non importa che mi dilunghi per spiegare cosa è stato e sempre sarà per me Mtc: basta scorrere le pagine di questa mia piccola casa virtuale per capirlo, Mtc è ovunque in modo prepotente e dove non lo è in maniera evidente lo è ugualmente, nei sapori, nei colori, nelle tecniche apprese, nelle parole spese e in quelle trattenute.
Negli ultimi nove anni della mia vita Mtc mi ha accompagnato passo passo e non c'è nient'altro da aggiungere!
Grazie di cuore ad Alessandra che lo ha creato, alle persone che vi ho conosciuto, a tutti quelli che mi hanno insegnato e regalato qualcosa; grazie di cuore e con il cuore ho preparato questo piatto di Pici al Ragù pensando di avervi a pranzo e di poterlo offrire a tutti voi. vi ho immaginati seduti alla mia tavola, troppo piccola in effetti, insieme alla mia famiglia e ai miei amici più cari, perchè per me l'amicizia vera è calore, conforto, onestà, amore e condivisione proprio come un bel piatto di pasta fresca, ricca, condita, gustosa...e poi all'epoca dei questa sfida partecipai con un piatto dal nome i Pici dell'amicizia e ho pensato fosse giusto salutare Mtc così, con la ricetta di Pici al ragù di Patrizia della sfida n 27 di Mtc.

Ed ora la ricetta: Pici al ragù toscano
Per i Pici - 4 persone:
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro impasto per essere morbido e malleabile.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova. 
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo. 
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida.  
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi.
Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno. 
Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità. 
Alcune Note importanti mentre preparate i vostri pici:
1. Non vi si chiede di tirare pici lunghissimi. Onestamente lo fanno in pochissimi e alla fine la lunghezza non influisce sul sapore. Quindi non vi preoccupate di questo.
2. Ricordate che la pasta cresce nella cottura. Il picio non deve essere troppo grosso altrimenti vi troverete con una pasta grossolana. La dimensione corretta è più o meno quella del bucatino.
3. Il picio non è perfetto! Non deve esserlo.
La sua bellezza deriva da bozze, schiacciature, diametro irregolare.
Insomma, si deve sentire la mano della donna che li ha tirati. Inoltre, se vi si rompono mentre li fate, pace! Avrete dei pici cortini. Si mangia tutto! Non state a preoccuparvi del loro aspetto. Il picio è un canto all'imperfezione!
4. Ricordatevi di 
spolverare i vostri pici con farina di semola o fioretto una volta fatti. Smuoveteli ogni tanto nella farina per fargli asciugare e non appiccicarsi. E scuoteteli con delicatezza prima di immergerli in acqua.
5. Il picio è una pasta povera e di terra.
ricetta ed ogni ricetta, per un Toscano, é La Ricetta! Quindi se vorrete provare la mia, ne sarò felice, ma avrete provato una delle mille versioni.
Ragù Toscano per 4 persone - Ingredienti:
250 gr di macinato fresco di Chianina
1 salsiccia di Cinta Senese
50 gr di fegatini/interiora di pollo
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla piccola(io 1 porro causa allergia)
mezzo bicchiere di vino rosso
3/4 bacche di ginepro
400 gr di polpa di pomodoro
Olio extra vergine d'oliva
Sale - pepe q.b.

Pulite le verdure e fate un trito con carota, sedano e cipolla. 
Versate abbondante olio in una larga padella quindi fate imbiondire il trito insieme alle bacche di ginepro. Non fate colorare troppo il vs. soffritto. Aggiungete adesso il macinato di Chianina, la salsiccia fresca di Cinta privata della sua pelle e i fegatini di pollo ridotti a pezzettini piccoli. Mescolate bene e fate rosolare a fuoco medio fino a che non avranno rilasciato i propri succhi ed il fondo sarà asciutto. A questo punto alzate la fiamma e bagnate con il vino. Fate evaporare l'alcol mescolando ripetutamente.Una volta evaporato l'alcol, aggiungete la polpa di pomodoro e se necessario un mestolo d'acqua. In molte famiglie si usa bagnare periodicamente il ragù con brodo di osso di midollo, questo per conferire più sapore e tenere più a lungo la cottura (si parla anche di 4 ore di cottura a fuoco lento). Mescolate quindi aggiustate di sale e pepe (i Toscani in genere abbondano di pepe. Io preferisco giusto il profumo, perché il sapore sarà già piuttosto ricco). 
Abbassate la fiamma e fate cuocere coperto lasciando il coperchio sollevato con un mestolo di legno, per almeno 2 ore o più. Contrariamente a quello Emiliano, il ragù Toscano non è molto rosso e risulta decisamente più "tirato". 
Adesso fate bollire abbondante acqua salata, versate i vostri pici, che dovranno cuocere circa 5 minuti (quando saliranno a galla e riprenderà il bollore, saranno pronti), assaggiate e scolate e condite!

venerdì 20 dicembre 2019

Jacket Potatoes ripiene di cavolo nero, zucca, salsiccia toscana e Panforte di Siena

Eccoci giunti all'ultimo dei tre appuntamenti con i Flash Mob tutti dedicati ai profumatissimi, intensi di sapore, e protagonisti in questo periodo dell'anno, i dolci senesi!
Per questa giornata il gioco è stato quello di provare ad elaborare un pensiero salato a partire da un prodotto di grande pregio e di natura perfettamente dolce come è il Panforte di Siena; ho vagato per giorni nel tentativo di scovare un'idea di ricetta che fosse capace di concretizzare questa volontà culinaria e sono approdata felicemente qui: 


L'immagine può contenere: cibo



Jacket potatoes ripiene di cavolo nero, zucca, salsiccia toscana e Panforte di Siena
Per 4/6 persone

4/5 patate
120 g di salsiccia toscana molto pepata(o piccante)
200 g di cavolo nero e zucca(precedentemente stufati in padella con olio extravergine d’oliva e aglio in camicia)
50 g di parmigiano reggiano stagionato 36 mesi
50 g di Panforte( qui del Forno di Rovacciano)
25 g di panna acida (per finitura del piatto)
sale

Lavate, strofinate e forate le patate con i rebbi di una forchetta. Spennelate con olio, se lo desiderate.
Fate cuocere in forno a 200° per 55/75 minuti, o comunque fino a quando le patate risulteranno tenere.
Tagliate ogni patata a metà nel senso della lunghezza, estraete la polpa, lasciando un guscio sottile; tenete da parte.
In una padella piccola, fate
saltare in una noce di burro il misto di cavolo nero e zucca precedentemente stufati per un paio di minuti, affinché si asciughino ed insaporiscano bene, infine aggiustate di sale.

Scaldate una padella antiaderente e fatevi rosolare a fuoco vivace per tre minuti la salsiccia,dopo averla sbriciolata, poi eliminate il grasso che si sarà formato sul fondo e riportate la padella su fuoco sostenuto, unitevi quindi il Panforte di Siena che avrete precedentemente tritato al coltello. Fate saltare il tutto per pochi minuti poi tenete da parte.
In una grande ciotola, schiacciate la polpa delle patate poi aggiungetevi
il composto di cui sopra, il cavolo e la zucca stufati, il parmigiano e ¾ del quantitativo di salsiccia e panforte; mischiate bene e aggiustate di sale e pepe.
Farcite con il composto i gusci di patate e aggiungete
un paio di cucchiaini di panna acida sopra ogni patata e distribuitevi sopra anche la salsiccia e il panforte tenuti da parte.
Fate cuocere su di una teglia in forno a 200/215 ° C per 15-20 minuti finché le patate non saranno dorate,
fumanti ed invitanti.


I ringraziamenti ancora una volta sono d'obbligo per tutti coloro ai quali devo la possibilità di aver potuto sperimentare con delle eccellenze gastronomiche della mia regione, che già amavo profondamente e che oggi riesco a vedere con occhi, e a gustare con il palato, diversi. Grazie al Calendario del Cibo Italiano e a Manuela, a Sabrina, alla Cna di Siena e Cna food&Tourism di Siena, grazie al Forno di Ravacciano.

mercoledì 11 dicembre 2019

Madeleines al Vinsanto e Ricciarelli


Quando ero solo una bambina bionda e spettinata l'unica libreria universitaria di una piccola cittadina poco conosciuta e molto provinciale come era allora la mia amata Pistoia era della mia famiglia.
Nel periodo natalizio mio nonno riceveva in dono dai clienti più affezionati cesti ricchi e colmi di leccornie che ai miei occhi, allora bambini, apparivano come la chiave dorata capace di aprire le porte del paradiso dei sensi. In mezzo a tutta quella meraviglia troneggiava sempre una scatola di Ricciarelli di Siena artigianali; io aspettavo con trepidazione la sera della viglia di Natale per poter affondare, come ultimo atto del Cenone, le mani nella scatola e portane finalmente uno alla bocca, poi lo addentavo sicura, aspettando l'esplosione di sapore che solo il matrimonio tra mandorle e arancia riusciva a suscitare sulla mia lingua e ad avvolgere il mio palato. 
Da allora per me i Ricciarelli hanno il gusto dell'infanzia, la loro essenza rappresenta l'intima relazione che mi lega alla gioia del Natale e la spensieratezza di un tempo lontano in cui l'unica responsabilità possibile era quella di essere semplicemente e banalmente felice. Oggi sono anche intrinsecamente legati al gusto sottile e struggente del ricordo; profumano d'amore, di famiglia e di un sentimento più recente e tipicamente adulto quello della nostalgia. 
In qualche modo i Ricciarelli sono per me quello che per Proust sono state le madeleines, per questo ho scelto di usarli proprio per realizzare una versione del tutto personale di questo pasticcino.
Non posso che ringraziare, con autentico trasporto e malcelata commozione, il Calendario del Cibo Italiano, la Cna Food & Tourism di Siena e Sabrina per avermi dato la possibilità di emozionarmi e partecipare al Flash Mob di oggi. Ringrazio anche il Forno Ravacciano per averci donato, probabilmente, i migliori Ricciarelli che abbia mai assaggiato.

Madeleines al Vinsanto e Ricciarelli

120 g di uova
120 g di zucchero semolato
115 g di farina 00
100 g di burro fuso
3 g di lievito per torte
2 cucchiaini di Vinsanto pistoiese artigianale
2 Ricciarelli di Siena( qui del Forno di Ravacciano)

Montate bene con fruste elettriche le uova con lo zucchero per cinque minuti circa.
Unite delicatamente la farina e il lievito, precedentemente setacciati insieme; aggiungete il Vinsanto e mescolate con cura. Unite infine il burro fuso tiepido poi coprite la pastella ottenuta e fatela riposare in frigorifero per una notte intera.
Trascorso questo tempo distribuite il composto negli appositi stampi per madeleines e ricopritene la superficie con 2/3 di granella di Ricciarelli ottenuta sbriciolandoli, quindi infornate in forno portato a 250° C e abbassate subito la temperatura a 220° C; fate cuocere per 8 minuti, sfornate e spolverate le madeleines ancora calde con la restante granella di Ricciarelli di Siena.


martedì 3 dicembre 2019

Insalatina tiepida di lingua e Panpepato spadellato


Da buona toscana quale sono amo profondamente i dolci senesi, anzi, posso affermare senza indugi che a casa mia non possono esistere festività natalizie senza Panpepato, Panforte e Ricciarelli.
Ecco perché sono particolarmente felice di poter dare oggi il mio, piccolo ma sentito, contributo per celebrare la giornata del Panpepato all'interno di quello splendido progetto condiviso che è il Calendario del Cibo Italiano.

Partecipare al flash mob organizzato oggi in onore di questo piccolo e prezioso tesoro che rappresenta una delle eccellenze nel panorama gastronomico italiano, è un onore oltre che un piacere; pensare ad una ricetta in grado di valorizzare un prodotto già perfetto di suo non è stato semplice ma, certamente, è stato molto istruttivo e stimolante. Ho voluto darne un interpretazione salata perché a mio avviso il gusto e il profumo del Panpepato, con la sua parte candita a base di melone e cedro e la forte speziatura di pepe nero, ben si sposano con le carni bollite; al tempo stesso ho scelto di lavorarlo il meno possibile perché, come precedentemente accennato, adoro assaporarlo anche in purezza.
Vorrei ringraziare, oltre al Calendario del Cibo Italiano, Sabrina, fantastica ambasciatrice della storia e dell'amore che stanno dietro alla realizzazione di questo prodotto unico nella tradizione italiana dei dolci di Natale, ed , in particolar modo vorrei ringraziare il Forno di Ravacciano che ci ha gentilmente omaggiato dei suoi prodotti, sulla qualità altissima dei quali si potrebbe scrivere un trattato, permettendoci così di comprendere e apprezzare a pieno l'essenza e la consistenza del Panpepato e di mettere in gioco la nostra creatività culinaria con lui.


Insalata tiepida di lingua e Panpepato spadellato

per 2 porzioni

2 fette di lingua di vitello bollita di circa 1/2 cm
25/30 g di Panpepato
2 fette di pane toscano
salsa verde
radicchio rosso e verde
olio extravergine d’oliva di nuova spremitura
sale

per la salsa verde
60 g di prezzemolo fresco
50 g di olio extravergine d’oliva di nuova spremitura
½ cucchiaio di capperi sotto sale, lavati ed asciugati
25 g di aceto
25 g di cetriolini sotto aceto
30 g di pane raffermo
sale

Per realizzare la ricetta è necessario per prima cosa preparare la lingua di vitello, precedentemente lasciata per 24 ore in ammollo con acqua e sale, facendola bollire per 40/50 minuti in un brodo vegetale fatto con carota, sedano e cipolla. Una volta pronta la lingua fatela raffreddare e tagliatela prima in fette di circa mezzo cm, poi a cubetti irregolari e tenete da parte.
Preparate la salsa verde: mettete in ammollo nell’aceto la mollica di pane, strizzatela e aggiungete tutti gli ingredienti, puliti e lavati, e, con l’ aiuto di un frullatore ad immersione, frullate e montate il tutto aggiungendo l’olio a filo. Aggiustate di sale e conservate in frigo.
Nel frattempo tagliate a cubetti il pane e fatelo tostare brevemente in forno modalità grill a 170°C per un paio di minuti e tenetelo in caldo, quindi procedete con la lavorazione del Panpepato: tagliatelo a cubettini irregolari, fate scaldare a fuoco vivo in una padella antiaderente un filo d’olio extravergine d’oliva(olio nuovo) e fatevi rosolare i cubetti di Panpepato spadellandoli per non più di due minuti. Tenete in caldo.
In una ciotola capiente unite la lingua, il Panpepato e il pane ancora tiepidi, condite con un filo d’olio e aggiustate di sale.
Servite la vostra insalatina con la salsa verde e foglie di radicchio verde e rosso.