sabato 4 luglio 2015
Pasta fredda del combattente...c'era un ragazzo che come me...
C'era una volta un ragazzo, nel pieno del delirio di onnipotenza che si accompagna naturalmente a quella magnifica stagione che è la gioventù, il quale sosteneva che il freddo e il caldo in realtà fossero solo stati della mente; controllando la mente, di conseguenza, essi potevano sparire.
Portava avanti con gran decisione questa teoria e ad essa applicava anche la pratica indossando in pieno inverno solo magliette a maniche corte striminzite e in estate maglioni di lana.
Agli occhi della cugina, una ragazzina in piena età dello sviluppo, la cosa appariva alquanto interessante ma tale interesse scemò velocemente poichè il nostro stoico eroe non viaggiava mai da solo ma sempre accompagnato da tremendi raffreddori e mal di testa lancinanti. Così la credibilità del giovane fu distrutta nell'arco di poche stagioni, divenne la barzelletta dell'intera famiglia e capitolò accettando,suo malgrado, la fallacia delle sue credenze e tornando ad indossare gli abiti di tutti i comuni mortali.
Parecchi, ma parecchi, anni dopo la ragazzina divenuta ormai adulta a tutti gli effetti, boccheggiando sul divano in preda alle allucinazioni dovute ai 40 gradi riscontrati all'interno della sua cara e dolce abitazione, si ritrovò a ripensare a quella vecchia storia. Certo che il ragazzo si sbagliava, certo la realtà dimostrava l'assurdità della sua teoria eppure...senza saperlo aveva portato alla luce una grande verità: a vent'anni si può ancora credere che la forza di volontà e l'esuberanza possano combattere il fastidio legato agli stati fisici; uscire di casa sotto il sole a picco per andare a correre e saccheggiare la vita a piene mani anche alle due del pomeriggio dopo aver scofanato un'intera teglia di lasagne appena tolte dal forno.
Più tardi per combattere il caldo che fiacca il fisico e annebbia la mente le uniche armi atte alla sopravvivenza sono acqua ghiacciata e scorte di pasta fredda!
Pasta fredda del combattente
Ingredienti per 4 persone
300 g di pasta secca di grano duro(io penne Antico Pastificio Chelucci)
1 peperone giallo
1 peperone rosso
1 trancio di salmone di medie dimensioni
150 g di feta greca
1/3 della polpa di un piccolo melone
2 spicchi d'aglio
1 cucchiaio di miele di cardo
1/2 bicchiere d'acqua
3 cucchiai di aceto rosso
1 manciata di capperi
scorza di 1/2 limone grattugiata
sesamo qb
basilico qb
olio qb
sale qb
Realizzazione
In una pentola capiente piena di acqua salata bollente ho cotto la pasta e l'ho poi passata sotto l'acqua fredda per bloccarne il grado di cottura e sono passata al condimento. Ho lavato e tagliato a listarelle i peperoni che ho poi saltato in padella con un giro abbondante di olio e l'aglio precedentemente tritato, dopo un paio di minuti ho aggiunto mezzo bicchiere d'acqua, tre cucchiai di aceto rosso e il miele di cardo che essendo naturalmente amarognolo secondo me si sposa bene con questo tipo di preparazione. Ho ultimato i peperoni in agrodolce lasciandoli cuocere per circa dieci minuti e aggiungendo in ultimo i capperi.
Sono passata al salmone, l'ho spennellato con un filo d'olio, l'ho coperto con semi di sesamo e l'ho cotto sulla piastra leggermente unta pochi minuti per lato(prima la parte della pelle);una volta pronto l ho tagliato a listarelle facendo attenzione ad eliminare le lische.
Successivamente ho tagliato sia la feta che il melone a cubetti, la prima a cubetti piuttosto grandi, il secondo a cubetti piccoli perchè la nota dolce del melone assieme a quella agrodolce dei peperoni non uccidessero la salinità e l'elemento acido della feta.
Ho unito il tutto e mescolato bene aggiustando di sale e aggiungendo basilico fresco a volontà e la scorza di limone. Ho fatto riposare in frigo per un'oretta.
E' una pasta fredda semplice ma molto gustosa e colorata, ottima nei momenti di arsura e in casa dei morti dal caldo ha riscosso un discreto successo.
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