Pagine

domenica 25 ottobre 2015

Il mio Piccione Ripieno...una "fiaba" moderna










Non so quanti abbiano presente la struttura narrativa della fiaba, io, per motivi professionali, ho una certa familiarità con la cosa e direi che posso sintetizzarla a grandi linee  così:

Personaggio principale:eroe
Equilibrio iniziale
Rottura di questo equilibrio
Peripezie dell'eroe
Ristabilimento dell'equilibrio,conclusione
Le fiabe, eccezion fatta per l'alone di magia che le caratterizza ed il lieto fine, sono spaventose

Ecco, non è che mi sia totalmente bevuta il cervello nè che la mia intenzione sia quella di ammorbarvi con le tecniche della letteratura per l'infanzia, la questione è un'altra, questo schema mi serve come premessa per far capire come portare a termine la sfida MTChallenge di questo mese sia stata per me veramente un'avventura. E, se possibile, anche per farmi e farvi sorridere un pò.
L'eroe protagonista sono io.
La situazione di partenza è la seguente: la nostra, deve portare a termine la missione del mese, realizzare la sua versione di una ricetta fantastica, accattivante, goduriosa proposta da una maga buona e dotata di capacità culinarie magiche chiamata Patty, padrona dell' regno incantato "Andante con gusto".
L'eroina decide perciò di fare appello a tutte le sue, per niente magiche, capacità e alla sua, questa si sconfinata, passione per il mondo gastronomico. Così prende una decisione: Piccione ripieno di castagne e pancetta croccante con purè di patate all'aglio e salsa al Vinsanto!
Ciò che la sventurata non sa è attraverso cosa dovrà passare per riuscirci.
L'equilibrio si spezza più o meno 46 nano-secondi dopo aver stabilito il suo piano d'azione: una parte remota del suo cervello le ricorda che una mandria urlante di bambini tra i 2 e i 12 anni invaderà ben presto casa sua per festeggiare il compleanno della mignon di casa. Cosa più grave i piccoli porteranno con loro tutti i rispettivi familiari e tutti meriteranno, giustamente, di essere rifocillati.
Il primo ostacolo viene superato soltanto 72 due ore più tardi, dopo averne impiegate 24 a cucinare, 6 a festeggiare e le rimanenti 42 a rimettere a posto e riprendersi.
La nostra riparte con la missione e nei giorni successivi sembra trovare le materie necessarie alla realizzazione del piatto e un pò di pace...ma la seconda peripezia da superare l'aspetta dietro l'angolo sotto forma di giocattolo. In un momento di distrazione, intenta a preparare una cena, peraltro modesta, nel'estremo tentativo di scansare un dinosauro che ha raggiunto insiegabilmente i suoi piedi si rovescia l'intero contenuto della pentola della pasta da scolare sul braccio sinistro. Ustione, non ho detto bruciatura ma ustione, dolore lancinante e stop di alcuni giorni prima di potersi rimettere ai fornelli. Risparmio a voi il contributo fotografico perchè vi amo.
Gli eroi delle fiabe non si perdono d'animo e così, dolorante, la nostra non demorde, la missione sarà portata a termine e fiduciosa riparte ma ecco che arriva la terza prova di coraggio: l'amatissimo nonno 90enne cade a terra e si frantuma il femore, si corre all'ospedale dove le viene comunicato che, date le sue già precarie condizioni di salute, non si sa se e quando l'uomo potrà essere operato.
Si torna a casa, si ricorda l'infanzia, e finalmente si piange un pò, che fa sempre bene!
Cucinare aiuta a superare i momenti difficili e allora la nostra prepara tutte le basi, disossa il piccione, lavora sul ripieno, prepara il brodo per la salsa ed affronta il mostro numero 4: la cucitura della bestia ripiena. Un mostro vero dato che questa scellerata non sa tenere in mano ago e filo, nessuna donna della sua famiglia sa o sapeva in vita cucinare...nessun protagonista secondario del racconto giunge in suo aiuto e lei strappa lateralmente la pelle del micro volatile prescelto; il mostro l ha battuta, delusione, ma tempo per bissare non ce n' è e il piccolo Frankenstein viene deposto in frigo a riposare.
Sono le ore 11 del 24 Ottobre, l'impresa va portata a termine entro la mezzanotte del 25, ce la pùò ancora fare, niente è perduto.
Alle ore 19, dopo aver presenziato ad una serie di immancabili eventi sociali essendo Sabato, si appresta a rientrare a casa con la famigliola felice, pensando esclusivamente al piatto che attende di essere ultimate e alle foto che devono essere fatte. Putroppo la chiave non gira nella porta e si spezza dentro la toppa...un mastodontico CHE C...O! risuona per tutto il quartiere e l'ora successiva viene trascorsa dalla nostra e dal suo aiutante adorato, l'occupante lato destro del letto, a cercare di scassinare la porta di casa, al buio, con una forcina per capelli e una pinzetta per sopracciglia. Tiene loro compagnia un palloncino di Minnie di dimensioni spropositate e la voce di una bambina duenne che chiede insistentemente "Che vuol dire C...O, mamma...mamma...mammaaaaaaa".
Un ora più tardi, sembrata un'eternità, sono tutti in casa , se non altro sanno che, in tempi di crisi, dovessero perdere il lavoro potrebbero improvvisarsi ladri.
Restano poche ore per fare tutto ciò che manca e si fa: la struttura della fiaba prevede il ristabilimento dell'equilibrio, il lieto fine raggiunto per mano dell'eroe e questa, l ho detto all'inizio, è una fiaba!
Alle 23,07 del 24 Ottobre il piccione ripieno è pronto, non è perfetto, non c'e il purè ma solo patate saltate in padella, la salsa non è della consistenza auspicata ma è buonissimo, si festeggia con del buon vino, ci si bacia e abbraccia e si va a letto.
E vissero felici e contenti...o quasi.


Ringrazio la Patty e le chiedo scusa se non ho onorato la sua proposta come avrebbe meritato, ringrazio l MTC perchè ha la dote straordinaria di avermi fatto diventare un eroina, per quanto maldestra, e chiedo scusa per le bruttissime foto e per tutte le imperfezioni di un piatto che ho amato ed agognato per un intero mese.

Piccione ripieno di castagne e pancetta croccante con patate saltate al rosmarino e salsa al Vinsanto

Per il Piccione
Ho disossato il piccione seguendo il procedimento indicato da Patty e sempre seguendo i suoi consigli l'ho riempito e cucito, non riuscendoci come avrei voluto.

Per la farcia 
pane ammollato nel latte qb
2 fette di pancetta stesa tagliate spesse circa 1/2 cm
6/7 castagne 
3 foglie di salvia
2 foglie d'alloro
sale e pepe qb

Per la salsa 
brodo di piccione(realizzato con carcassa del piccione, carota, porro, patata, sedano, zucca, grani di ginepro) 
Vinsanto
1 noce di burro
1 pizzico di farina
sale e pepe qb

Per le patate
5 patate a pasta bianca
2 spicchi d'aglio schiacciato
1 rametto di rosmarino
sale qb

Per prima cosa ho preparato le castagne secondo il metodo tradizionale dei ballotti di casa mia, cioè bollendoli in abbondante acqua leggermente salata ed aromatizzata con alloro per un'oretta abbondante.
Una volta fredde le ho sbucciate e spezzettate ed aggiunte al pane precedentemente ammollato nel latte e poi strizzato.
Ho tagliato a cubettini la pancetta e l ho rosolata in padella senza ulteriori grassi, asciutta dal grasso in accesso e aggiunta alla farcia che ho aggiustato di sale e pepe.
Con questo composto ho farcito il piccione,ho aggiunto 2 foglie di salvia fresche e l'ho richiuso e cucito seguendo le indicazioni di Patty.
L'ho avvolto nella carta forno inumidita e poi nella stagnola formando una caramella e ho fatto riposare in frigo il tempo necessario.
Ho preparato il brodo rosolando in una casseruola le verdure,il ginepro e la carcassa di piccione, quando ho raggiunto una buona rosolatura ho aggiunto l'acqua gelata perchè lo schok termico estraesse dal tutto il massimo del sapore e dell' aroma, ho fatto cuocere per circa 2 ore il brodo, togliendo via via il grasso affiorato in superficie. 
Ho tagliato le patate a cubetti, le ho sbollentate per pochi minuti in acqua bollente e poi ho finito di cuocerle saltandole in padella con l'aglio ed il rosmarino, ho aggiustato di sale.
Ho cotto il piccione in forno a 180° per 20 minuti circa e una volta cotto l ho fatto riposare per 10 minuti perchè i succhi si riassestassero al suo interno, nel frattempo ho deglassato il fondo di cottura del piccione con Vinsanto home made e il brodo preparato, una volta ridotta la salsa ho aggiunto una noce di burro passata in farina ed ho fatto ridurre l salsa per un altro paio di minuti.
Ho tagliato il piccione e l'ho irrorato con la salsa e accompagnato con le patate.







11 commenti:

  1. Sono morta...ora ti potrei dire che con la tua "fiaba" e la nostra eroina potresti brevettarci un gioco elettronico...se provi a venderlo alla Nintendo secondo me diventi ricca....quindi poi ricordati di me che ti ho dato l'idea ahahahahahahah.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se ci faccio anche solo un euro il venti per cento è tuo! ; )
      Grazie mille!!!!

      Elimina
  2. E come nelle migliori fiabe.. tutti vissero felici e contenti e, in questo caso specifico, con la panza piena :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E per altro la felicità a panza vuota qui non esiste,grazie Giulietta.

      Elimina
  3. Oh mamma.. Altro che eroina... Alla faccia degli ostacoli da superare... Ma nonostante questo: tutti vissero felici e contenti (pure la pancia era contenta, dopo un piccione ripieno farcito in modo sublime!)
    Complimentissimi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si,é stata davvero una lotta contro il tempo e contro tutto...il piccione che non é certo perfetto era davvero buono! Grazissime per essere passata!

      Elimina
  4. Cara Francesca la Nuova. Ricordavo la tua ironia e la tua abilità di scrittrice, ma qui hai superato veramente te stessa. Una fiaba spaventosa, degna del migliore dei Fratelli Grimm, una storia gotica dai risvolti impressionanti (oddio quell'ustione) ma anche esilaranti (la chiave nella toppa e la bambina in ansia di apprendimento). Ti adoro. Mi sono divertita davvero moltissimo, ma ho anche ammirato senza limiti la tua perseveranza, la tua sconfinata fiducia nel lieto fine, la tua indubbia bravura.
    Senza considerare che hai anche scelto di affrontare il disosso di un volatile piccolo, che presenta svariate difficoltà, una delle quali la cottura.
    Invece osservando la fetta, ed il piccione a cottura, noto la sorprendente armonia della fetta, la bella rosolatura e quella salsa appetitosa (Vin Santo gnam gnam). Grazie per avermi dato della Fata Buona...ne avevo bisogno.
    Ti ringrazio con tutto il cuore per questa meravigliosa partecipazione. Una ricetta da favola!
    Bacissimo, Pat

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dimenticavo: che siccome che sono una vecchia cecata, potresti prendere in considerazione l'ipotesi di modificare il colore dei commenti? Io non riesco proprio a leggerli....e mi piace tanto leggere i commenti degli amici :D

      Elimina
    2. Grazie a te Patrizia per le cose belle che mi hai detto,mi fanno un gran piacere! E per il colore dei testi non sei vecchia né cecata...sono io che ho messo un volore ridicolo,l occupante lato destro del letto me lo dice ogni santo giorno! Prometto: lo cambio! :)

      Elimina
  5. da oggi il formalismo russo avrà un significato tutto diverso :-)
    ma dimmi prima come stai dopo l'ustione, e poi come sta il nonno... mentre sul significato della parola c..o, credo di poter essere esente da qualsiasi ragguaglio.
    E sul resto, che dire, se non che quando il gioco di fa duro, si disossano i piccioni? e pure con questi risultati. Bravissima, come sempre!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono diciassette giorni che ti voglio rispondere e non ci riesco mai; colpa di questo periodo incredibile che continua a regalarmi sorprese di ogni genere. Perdono! Grazie come sempre per essere passata e per avermi lasciato le tue preziose parole. Il nonno ...insomma...il mio braccio post ustione invece bene, tutto merito del mio fisico resistentissimo ah,ah,ah ;)

      Elimina