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martedì 24 aprile 2018

Alla Fine. Una tortilla possibile.


La fine è solo la somma di un percorso, di scelte fatte a discapito di altre, di sapori voluti e sapori rifiutati e, sapori non capiti. La fine è un prodotto fatto di vittorie e di sconfitte, di scommesse che nel tempo, se ti sarà andata bene e sarai stato bravo, ti garantiranno un rassicurante pareggio. La fine arriva nel momento in cui deve arrivare; semplicemente ha fatto il suo cammino, tra il sentiero tracciato dai nostri passi e quello ignoto, che ci siamo lasciati alle spalle.
E alla fine c'è una tortilla completamente sviscerata, annusata, toccata, pensata: voluta diversa. 
Alla fine c'è un dolce, o un dessert al piatto, forse; le definizioni, un pò, mi imbarazzano sempre. 
La fine sono io, il mio essere sempre nella vita "diversamente normale". 
Sono io che mangio pochissimi dolci, non per un conto di calorie, perché mi piace mangiare il salato, ma quando preparo un dolce mi sento tesa, innamorata e dannatamente felice.
Sono io che mi sveglio la mattina presto e sono già in ritardo, io che non riesco ad essere ordinata, io che quando porto le bambine a scuola la mattina sembro sempre uscita fuori da un fumetto partorito dalla mente di un disegnatore sotto l'effetto di lsd. Sono io che dico le parolacce, e sì. lo so, che non si fa, che non va bene, che sono una mamma....ma io devo dire qualche parolaccia. Mi aiuta a non esagerare quando mi arrabbio, mi aiuta a ridimensionare.
Sono sempre io che ho avuto fin qui, fino a questa idea di tortilla, una vita che solo io posso davvero capire. Esattamente come le vite di tutti gli altri, se ci si pensa bene.
La fine è un percorso dolce alla base del quale ho cercato di valorizzare le caratteristiche e gli ingredienti base della tortilla, ho cercato di buttare prima di tutto il famoso cuore oltre l'ostacolo, ho lavorato con impegno e piacere e ho deciso di giocarmi la mia ultima sfida di quell' Mtc come lo ho conosciuto, di quello che mi ha rapita e poi cresciuta. Cambierà molto e io vorrei esserci, vorrei un mio banco. Umilmente, anche Fantozzianamente ma Grandiosamente, per dirla alla Cetto La Qualunque e sdrammatizzare un momento emozionante.
Perché la mia vita, nemmeno per un attimo, è stata vissuta troppo lontano da una qualsiasi cucina.

E non credere mia adorata, regina  Mai , che abbia dimenticato il lato rock della faccenda: questo dolce è come questa storia.
 All'inizio pura energia, creatività , voglia di divertirsi ma anche tanta immaturità.insomma, una "Paradise City" dei Guns'N Roses. 



Poi la presa di coscienza, la scioglievolezza, i dubbi ma anche l'innamoramento, la voglia di migliorarsi, la potenza della fragilità. Si cambia disco "Creep" dei Radiohead.


E alla fine lo scrollarsi di dosso tutto, la soddisfazione, il sorriso appagato di chi ha capito che , alla fine, tutto andrà bene. Sempre avanti. Semplicemente "The Dog's days are over", Florence and The Machine.







Torta antica di patate, gelato allo zabaione di Marsala, terra di ovi mollis, "patate dolci glacé" e fragole al Marsala.



Torta di patate (ricetta Artusi)

per una tortiera tonda 20 cm di diametro


700 g di patate grosse e farinose 

150 g di zucchero
70 g di mandorle
30 g di burro fuso
1 pizzico di sale
Scorza di 1 limone bio grattata
5 uova
Zucchero a velo per decorare


Per prima cosa ho lavato e sbucciato le patate, poi l'ho cotte in vaporiera, si possono tranquillamente lessare ma io ho preferito la cottura a vapore che le rende leggermente più asciutte. Ho passato al setaccio, facendo attenzione ad eliminare i grumi. 
Ho unito le mandorle e lo zucchero, precedentemente frullati insieme fino ad ottenere una farina grossolana. In planetaria ho lavorato il composto 10/15 minuti, aggiungendo le uova una alla volta, la scorza di limone grattugiata finemente e, per ultimo, il burro fuso.
Ho versato l'impasto in una tortiera tonda da 20 cm e ho lasciato cuocere la torta per un 'ora a 180° forno statico. Ognuno ha il suo forno, vale sempre. Ho sfornato e fatto freddare.

Gelato allo zabaione di Marsala



4 tuorli
150 gr di zucchero
250 ml di latte
200 ml di panna
130 ml di marsala secco
Ho montato con una frusta i tuorli con lo zucchero, ho unito il latte e il marsala e, successivamente, ho versato il tutto in un pentolino e portato ad una temperatura di circa 82° a fiamma bassa, mescolando continuamente. Ho tolto dal fuoco il composto, leggermente addensato, ed ho raffreddato velocemente, inserendo il contenitore in un altro pieno di acqua e ghiaccio. Ho unito la panna fresca e ho montato per una trentina di secondi con il frullatore ad immersione. Ho lasciato riposare in frigorifero coperto per tutta luna notte. la mattina successiva ho versato lo zabaione freddo nella gelatiera e ho fatto mantecare per circa 40 minuti.

Terra di ovi mollis

g. 150 di farina 00
g. 100 di burro bavarese( o comunque di ottima qualita'
g. 50 di zucchero semolato fine
3 tuorli sodi
scorza di limone
1 pizzico di sale

Ho impastato gli ingredienti seguendo sabbiando burro e farina. Ho aggiunto lo zucchero poi i tuorli d'uovo sodi passati al setaccio e ho aromatizzato con la buccia di limone grattugiata.
Ho impastato velocemente compattando e riposto in frigo avvolta in carta per alimenti a riposare  per un oretta. Ho preso parte del composto freddo e l'ho spezzettato grossolanamente su di una teglia rivestita di carta forno, ho fatto cuocere in forno a 170° ventilato finché i bordi dei pezzi non sono risultati leggermente dorati. Ho tolto dal forno, messo a raffreddare su di una gratella e poi li ho sbriciolati con le mani per ottenere una sorta di terra. Ovviamente il quantitativo di impasto è molto rispetto a quanto richiesto dal dessert, di conseguenza con quello avanzato si possono fare deliziosi biscotti che vi assicuro non vedranno l'alba di un nuovo giorno.

Patate dolci glacè

1 patata dolce americana
20 g di burro
1 pezzetto di scorza di arancia non trattata
1/2 bicchiere d'acqua 

100 g di zucchero 
100 g d'acqua

Ho fatto questa cosa per la prima volta perciò sono andata per tentativi, non ero certa del risultato. Ho pelato la patata e l ho affettate a fette non troppo sottili. Le ho lasciate in acqua ghiaccia per una mezz'ora poi le ho asciutte bene e le ho fatte rosolare delicatamente in una padella antiaderente con il burro, aggiungendo se necessario un pochina d'acqua, per qualche minuto da entrambi i lati. Ho tolto le patate dal fuoco e messo ad asciugare su carta assorbente. Nel frattempo in un pentolino dal fondo spesso ho preparato uno sciroppo di acqua e zucchero con la scorza di arancia, ho rimesso in padella le patate, le ho coperte con lo sciroppo caldo, dal quale avevo eliminato il pezzetto di scorza, ed ho riportato al punto di leggera ebollizione. 
Ho scolato le patate e le ho fatte maturare una notte; il giorno successivo ho ripetuto interamente l'operazione con lo sciroppo di zucchero e anche il riposo. Pronte, andata.

Fragole al Marsala

5/6 fragole buone
1 cucchiaio di zucchero di canna
3 cucchiai di marsala

Ho pulito le fragole, le ho tagliate in piccolissime parti, tipo una mirapoix di fragole. Le ho condite con lo zucchero di canna e con il marsala.

Le ho lasciate maturare in frigorifero coperte per una notte intera.

Riguardo alla composizione del piatto ho dovuto pensare davvero molto. Volevo che gli elementi fondamentali, l'uovo e la patata, fossero davvero protagonisti; volevo che fossero presenti con forza nei due punti centrali del dolce, la torta di patate e il gelato allo zabaione. Però volevo anche che fossero presenti in forme diverse; ho scelto gli ovi mollis perché li trovo una grande espressione di come si possa valorizzare l'uovo nella pasticceria tradizionale e perché desideravo una croccantezza decisa li ho ridotti in sorta di terra, era fondamentale perché la torta di patate ha una consistenza morbida al centro e poi c'era un gelato che, essendo volutamente fatto con dell'alcol tende ad essere molto cremoso ma non congela del tutto in sostanza. So che esteticamente forse il fatto di dover fotografare un gelato non completamente in forma non è proprio una scelta corretta ma in questo caso ho dovuto fare una scelta di campo. Io volevo un gelato allo zabaione, carico di uova e di marsala: sapore intenso resa fotografica nulla. Chissene.

La patata, invece, base di una torta di casa sorprendentemente buona (io l'avevo già fatta una volta anni fa e quando è uscito il tema della sfida è il primo elemento cui ho pensato) dovevo inserirla anche in un modo inconsueto. Ho pensato faccio tipo dei marron glacè, delle patate glacè. O la va o la spacca questa volta e io sono una che ci prova. 
Se sbaglio vorrà dire che ho imparato qualcosa...se va bene meglio. 
La patata dolce la trovavo più adatta, come consistenza e come gusto, Ho ottenuto esattamente quello che volevo accadesse, solo che ,prima, non lo sapevo nemmeno io. La consistenza è molto simile a quella del marron glacè , leggermente diversa perché il procedimento stesso lo è. Poggiate sul gelato in quantità non esagerata mi sono piaciute molto; erano l'elemento candito," la caramella" al quale fatico a rinunciare.
Il dolce aveva quegli elementi della tortilla che mi erano sembrati fondamentali: la corposità di un dessert i cui sapori sono decisamente corposi, la sfumatura rustica legata ad una torta comunque decisamente casalinga, la sincerità di un gelato che non può mentire e la nota struggete del candito che incontra prima il gelato e in ultimo la terra croccante, la crosta della mia tortilla.
Però nella vita ci vuole anche un pò di leggerezza, di lievità e allora la freschezza delle prime fragole buone di stagione, che sono in effetti l'unico ingrediente
in più, intrise di Marsala con un retrogusto di caramello leggero conferito dallo zucchero di canna. 

Ho impiattato così un rettangolo di torta, poi ho fatto un cerchio di terra di ovi mollis su cui ho disposto gli altri elementi del dolce in modo che si potessero alternare e al tempo stesso unire tutti i vari sapori e le varie consistenze all'assaggio. 



Grazie Mai anche per questo ennesimo, straordinario banner.

6 commenti:

  1. Complimenti davvero... mi stupisco sempre delle idee che riuscite a partorire e la mia alla fine mi sembra sempre banale!! Bravissima (soprattutto per l’impiattamento) :)

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  2. Sei grandiosa, nel raccontarti e nel creare e ideare certe ricette.
    Avrai quel banco. Lo so.

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  3. Io ti voglio bene cosi' "diversamente normale" perché così sei tu e non cambierei una virgola nemmeno la parolaccia perché come la dici tu sono sicura che anche quella saprà di poesia
    Poesia come quella che hai creato per conquistarti il tuo banco, che ci sarà ci metto la mano sul fuoco e che dire del dolce, niente se non che verrei a gustatelo all'istante se potessi
    Un grandissimo abbraccio tesoro 😘😘😶

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  4. Finalmente un po' di tempo x leggermi ogni passaggio... ma dove le pensi? Sono talmente concettualmente di altro livello e pianeta che fatico anche ad immaginare il gusto. Le patate glacè mi sa che sono spaziali, vero?

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  5. potrei ripeterti le stesse parole già dette: in principio ascoltare, ma il resto non viene da sè.
    Alla fine: mettere nella tua cucina quello che sei, ovvero la somma di ciò che hai compreso e fatto tuo nella vita, ti permette soprattutto di parlare. E quando apri bocca in cucina in questo modo le tue parole sono incanto.

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  6. Che bel percorso hanno fatto queste ricette attraversando te, il tuo cuore unito alla tua mente galattica...polvere di stelle brilla da queste parti. La terra ovi da dove l'hai pescata? Fantastico tutto, davvero. Chapeau <3

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